Pianosa.net

Traghetti per l'isola di Pianosa.

Pianosa - Arcipelago Toscano.

Pianosa: l'isola Come Arrivare Parco Nazionale Mare e spiagge Foto di Pianosa Flora e Fauna Geologia
Il penitenziario Meteo L'Associazione Amici di Pianosa La Storia Libri su Pianosa Curiosità Contattaci

Pianosa: Il penitenziario.


  Alcune celle della diramazione Sembolello che nel 1932 ha "ospitato" Sandro Pertini.

  Il vecchio muro di cinta e il nuovo muro voluto da Dalla Chiesa per il carcere di Pianosa

 


Pianosa é stata in passato penitenziario e colonia penale.

Nel 1858 viene istituita "la colonia penale agricola della Pianosa" e furono inviati sull'isola i condannati "al carcere, alla casa di forza, ed all'ergastolo a tempo", tutti destinati ad occuparsi dei lavori nei campi. Nel 1861, al momento della proclamazione dell'unità d'Italia, il totale dei reclusi ammontava a 149.

L'anno seguente fu terminato un edificio capace di ospitare 350 carcerati, ma nel 1872 si preferì dividere l'isola in diversi centri di produzione agricola detti poderi dislocando così i reclusi in piccole comunità.

Attorno al 1880 il carcere sull'isola ospitava ben 960 reclusi.

Un'ala del carcere di Pianosa

A partire dal 1884, nella Casa Penale di Pianosa vennero trasferiti dalle carceri di tutta Italia i detenuti ammalati di t.b.c., che si unirono così ad altri già presenti sull'isola, rimanendovi fino al 1965. Il trattamento dei detenuti tubercolosi avveniva in tre strutture: Preventorio (attuale Centrale) dove venivano accolti i supposti malati per le prime visite; il Sanatorio (ex Podere del Cardon, attuale Agrippa) un ospedale ben attrezzato per la cura delle malattie polmonari; il Convalescenziario (Podere del Marchese) dove i detenuti guariti trascorrevano un periodo di convalescenza.

Fu "ospite" della diramazione del Sembolello nel 1932 anche il futuro presidente della Repubblica Sandro Pertini, incarcerato per motivi politici. In quegli anni a Pianosa abitavano circa 60 famiglie, forse è il momento di maggior presenza di civili a Pianosa.

Negli anni '80 si comincia a prospettare, da più parti, l'ipotesi di chiusura del carcere e la restituzione di Pianosa alle competenti autorità civili

In seguito all'emergenza dettata dagli attentati ai magistrati Falcone e Borsellino, il governo decide la immediata riapertura del carcere di massima sicurezza sull'isola, relegandovi i detenuti per reati di tipo mafioso.

Questa nuova situazione trasforma Pianosa in una fortezza, inaccessibile a tutti, con la sezione Agrippa a sua volta separata dal resto dell'isola; Pianosa viene vigilata giorno e notte da Agenti di Custodia, Carabinieri, Polizia, vengono istituiti rigidissimi divieti di sorvolo e di navigazione nelle acque circostanti.

L'emergenza si protrae fino al luglio 1997, quando l'ultimo detenuto per mafia viene trasferito dall'isola ad altre sedi di reclusione sul continente, e per il carcere di Pianosa si ricomincia a parlare di chiusura.

Una chiusura quasi definitiva avviene nell'agosto del 1998, non essendo rimaste sull'isola che poche forze dell'ordine con compiti di vigilanza e di guardia alle strutture.

Torna alla pagina principale

Pianosa: l'isola Come Arrivare Parco Nazionale Mare e spiagge Foto di Pianosa Flora e Fauna Geologia
Il penitenziario Meteo L'Associazione Amici di Pianosa La Storia Libri su Pianosa Curiosità Contattaci

Copyright.  All rights reserved.  (1999 - 2012)  -  www.Pianosa.net